Gravidanza

Scegliamo di reincarnarci (umanologia yogica; Yogi Bhajan ) 
Noi scegliamo di nascere su questo pianeta Terra. A volte ci è molto chiaro perché abbiamo bisogno di reincarnarci. Altre volte sappiamo che dobbiamo reincarnarci per realizzare qualcosa di specifico, anche se possiamo non esserne entusiasti.
Noi partecipiamo alla decisione di incarnarci e anche di rimanere qui sul pianeta Terra.

Alcune anime decidono di non rimanere e allora si possono verificare aborti spontanei, morti in culla e infantili.

Durante i primi 3 mesi di vita la fontanella rimane solitamente aperta, rendendo più facile per l’anima lasciare il corpo.

Scegliamo anche i nostri genitori, specialmente nostra madre, cosi come lo spazio/luogo e il tempo/era. In primo luogo scegliamo nostra madre. Ci incarniamo nel suo utero. Viviamo nel suo corpo per circa 9 mesi.

L’anima e il corpo sottile
Quando ci incarniamo, veniamo sulla terra come anima incapsulata nel corpo sottile. La nostra anima è il nostro Vero Se Reale. Il corpo sottile è la capsula che trasporta e circonda l’anima. Se l’anima non fosse racchiusa nel corpo sottile, si fonderebbe, semplicemente nell’Essere Universale
Il corpo sottile non solo incapsula l’anima, fornisce anche ad ogni individuo una manifestazione unica. Tutte le nostre abilità sviluppate e non sviluppate vengono portate dal corpo sottile. Alla creazione di ogni anima, a ciascuna viene concesso dal Se Universale un compito specifico e unico nel Piano Universale. Ogni anima ritorna più volte, ricordando un poco, dimenticando, poi ricordando, finché il compito o destino si manifesta. Ogni essere ha un destino da completare davvero unico che nessun altro può completare. Intrecciati al destino di tutti gli esseri ci sono armonia, amore e servizio.

Scegliere la madre
Quando ci incarniamo, veniamo con un destino o missione da realizzare. Questo è impresso nel corpo sottile. Mentre ci incarniamo siamo attratti verso un corpo sottile di una donna che può assisterci nel ricevere il programma e che può anche aiutarci a uscirne.
A seconda d quanto è impresso nel nostro corpo sottile, ci sentiamo trascinati verso una madre specifica.  Ci sentiamo trasportati verso una madre che abbia degli attributi che possa insegnarci. Potremmo anche sentirci trasportati verso una madre che ha difficoltà simili a quelle del nostro corpo sottile

Per esempio, se fosse necessario per avvicinarsi alla realizzazione del proprio destino liberare l’energia della paura, l’anima potrebbe essere  trasportata verso una madre che si confronta con la paura.
Decidiamo di incarnarci attraverso una madre specifica. La madre è la prima e più importante. Diciamo “Si, posso imparare qualcosa da questa donna, posso lasciar andare qualcosa attraverso questa donna.”

Dal punto di vista yogico, la madre è il vessillo attraverso cui si entra in questo pianeta Terra. Nella tradizione tradizione yogica, ci si riferisce alla madre come Adi Shakti che significa la prima, primordiale energia o forza. Ogni donna porta questa benedizione. 
Anche l’anima aiuta a sfidare la madre ed è una parte attiva dei cambiamenti che la madre sperimenta prima del 120° giorno. Finché l’anima non è entrata nel feto, non è influenzata dal campo elettromagnetico della terra o dallo stato mentale della futura mamma. E’ ancora un “agente libero”.

Ora, l’anima del figlio cerca di influenzare la madre perché dopo il 120° giorno della gravidanza il figlio sarà incarnato nella “armatura del corpo”.
Dopo il 120° giorno tutto ciò che la madre sperimenta, pensa, vede e percepisce diventa il fondamento subconscio del figlio attraverso la gravidanza finché il cordone ombelicale viene tagliato. Quando il cordone ombelicale viene tagliato inizia la separazione tra la mamma e il figlio.
Noi in realtà non siamo mai separati dall’Essere Universale o Dio perché proveniamo dalla stessa essenza. “Dio e io, io e Dio siamo uno.” Non c’è separazione. Anche se possiamo “sentire” che siamo
separati. La separazione inizia quando DIMENTICHIAMO che la nostra vera identità è Dio.

Gli effetti della meditazione sulla gravidanza
Quando la mamma medita prima del 120° giorno e crea armonia dentro se stessa è possibile anche che possa incarnarsi un’anima più sviluppata. E quando medita dopo i 120 giorni influenza lo sviluppo karmico del figlio.  Attraverso l’avanzamento e l’armonia spirituale delle donne può avvenire il vero sviluppo della razza umana.
Il figlio viene influenzato anche quando il concepimento avviene in uno stato più elevato di consapevolezza. Per una coppia che ha deciso di avere un figlio è raccomandato meditare prima del rapporto sessuale. Si creano un’elevazione speciale e un sentimento d’amore che modificano i loro campi d’energia e li preparano a un concepimento cosciente